31/01/2018
A circa un anno dalla sua creazione, la Biblioteca Popolare del Design di Torino
è una realtà che ha preso piede, ma che vuole crescere ancora per
raggiugere il proprio obiettivo: diventare un vero e proprio punto di riferimento
nel capoluogo piemontese per il settore e i suoi professionisti.
Istituita presso il
Circolo del Design di via Giolitti 26A, nel cuore del centro cittadino,
la Biblioteca Popolare del Design è stata presentata ufficialmente al Salone del Libro 2017, anche se il progetto
era già attivo da alcuni mesi.
Da allora, la biblioteca – che occupa parte dell'elegante spazio a disposizione
del Circolo – ha iniziato ad attirare i primi donatori e inaugurato il giro dei
prestiti.
Ad oggi sono alcune centinaia i volumi e le riviste specialistiche a disposizione
di tutti i visitatori.
La vocazione della Biblioteca è popolare, come il nome suggerisce.
I testi a disposizione sono stati donati o, come sottolinea la curatrice, sono stati
lasciati in “comodato d'uso”.
I proprietari dei testi, perciò, possono lasciarli sugli scaffali a disposizione
di altri lettori per poi, in caso di necessità, ritirarli.
Questa opzione, come è chiaro, dà la possibilità di utilizzare
la Biblioteca come una sorta di archivio personale, data la mole di spazio che libri
e, in particolar modo, le riviste possono occupare.
Nonostante non sia presente un archivio elettronico, i visitatori possono spulciare
fra gli scaffali, dove sono presenti, oltre ai libri, alcune tesi di laurea
di studenti del Politecnico e numerose riviste di settore, fra cui, decine
e decine di numeri delle celebri Abitare e Costruire.
Durante il primo anno di attività, la maggior parte dei visitatori sono stati
studenti universitari.
Nel complesso, il numero di tesserati è salito fino a cinquanta unità
(la tessera, per i non studenti e i non donatori viene erogata a fronte di un contributo
di 10 €).
La Biblioteca è quindi già un punto di riferimento per chi studia
e aspira a lavorare nel mondo del design, ma l'obiettivo è ancora più
ambizioso: diventare uno stimolo per creare la cultura della biblioteca nel campo
del design, un settore che storicamente non riesce ad appoggiarsi alle strutture
bibliotecarie per il semplice motivo che spesso libri e riviste sono difficili da
reperire e che non sono presenti spazi dedicati nell'area metropolitana – a
Torino, per esempio, la sola altra biblioteca di settore è quella della facoltà
di architettura, situata all'interno del Castello del Valentino, ma che è
accessibile soltanto a studenti, docenti e ricercatori.
La Biblioteca Popolare del Design in futuro potrebbe entrare a far parte della rete
delle Biblioteche Civiche Torinesi, ma per raggiungere questo obiettivo ha
bisogno di crescere, di allargarsi e di diventare quel «luogo accogliente
di consultazione e di scambio» che aspirava a essere fin dalla sua nascita.
Se il design è la vostra professione, il vostro oggetto di studio o la vostra
passione, gli scaffali di via Giolitti potrebbero diventare il luogo giusto a cui
guardare per favorire, in modo concreto e reale, l'epoca dello sharing
in cui tutti noi siamo immersi.