18/12/2021 - 12/02/2022
MAU – Museo d’Arte Urbana di Torino
Via Rocciamelone 7/c - Torino
Il Museo d’Arte Urbana, presso la sua Galleria di via Rocciamelone 7/C, propone frequentemente personali degli artisti, tutti di elevata professionalità, che hanno arricchito le strade di Borgo Campidoglio, ma anche di altre zone di Torino, con le loro opere murali.
Ora è il turno di Antonio Mascia, autore di due importanti installazioni parietali. L’”Ulanodonte”, in via Fabrizi 15, opera sotto teca della “Galleria Campidoglio”, e “Campidoglius” del 2001, murale di grande impatto visivo tra i più apprezzati e fotografati del MAU, che a breve sarà oggetto di un radicale restauro con lieve variazione dell’immagine base.
Antonio Mascia è un ironico giocoliere dell’immagine. Da sempre l’artista persegue una sua personalissima inclinazione nella narrazione di un universo fantastico, dove figure umane convivono con un bestiario zoomorfo sia reale che immaginario. Il segno grafico si declina sia con l’incisione, tramite l’acquaforte a punta secca, che realizzando disegni multicolori con la penna a biro, tramite un paziente lavoro di sovrapposizioni lineari. La sua fertile vena lo porta a spaziare nella realizzazione di cartoline, in cui è un maestro riconosciuto, disegni, ma anche sculture e installazioni spesso ispirate alle rievocazioni d’epoca, di cui è assiduo cultore.
La mostra presso la Galleria del MAU si focalizza su uno dei temi portanti della sua creatività e della sua poetica, quello inerente uno strumento un tempo usato abitualmente per comunicazioni e saluti, ed attualmente divenuto oggetto da collezione come la cartolina.
“Cartoliniere al Campidoglio” all’interno della Galleria del MAU, è una originale proposta che coinvolge l’immaginario dispiegato nel formato cartolina anziché sui muri o in teche urbane, creato da una figura unica nel panorama artistico e culturale italiano, il Cartoliniere. La sua opera ha origine nel decennio ottanta del Novecento ed è mirata a valorizzare una forma d’arte popolare ma in disuso, densa di rimandi relazionali e simbolici, letterari e iconici, che è la cartolina postale. L’esposizione di cartoline disegnate in originale, indicata nel presente progetto, naturalmente spedite, timbrate e recapitate, ripercorre l’approfondito lavoro del Cartoliniere con circa 300 opere originali tra le quali emergono alcune dedicate espressamente a Torino e al Borgo Campidoglio. Nell’esposizione sono raccolte tutte le cartoline realizzate per l’evento con il corredo di un apposito annullo postale ideato per l’occasione dal Cartoliniere e accompagnato da una originale cartolina invito e un manifesto. Uno speciale corredo espositivo particolarmente gradito da tutti coloro che sono filatelici o semplici collezionisti e appassionati delle cartoline postali. Nelle ore che precedono e accompagnano l’inaugurazione dell’esposizione, il pubblico è accolto da una vera e propria “postazione da campo” organizzata da Poste Italiane all’interno della quale si svolgono le procedure ufficiali di annullo con il timbro della mostra sulle cartoline invito. Una preziosa “cassetta postale da viaggio” sarà a disposizione nella giornata inaugurale. Saranno anche messe in vendita decine di cartoline (editate in questi anni )che saranno ben visibili sull’inconfondibile raccoglitore espositivo.
Il titolo della mostra
Il titolo della mostra, come spesso accade nel lungo percorso creativo del Cartoliniere Antonio Mascia, è un calembour oltre che una simpatica allusione ironicamente proposta. Il nome del quartiere torinese all’interno del quale è situato il MAU, ha il medesimo nome del celebre colle su cui venne fondata Roma ed è anche la sede di rappresentanza del Comune della Città Eterna. Siglando il titolo con questo doppio senso e significato, il Cartoliniere suggerisce una distopia spazio-temporale in grado di abbracciare epoche storiche diverse e anche scenari del tutto differenti ma accomunati dallo sguardo interpretativo dell’artista. Opere in formato cartolina appositamente ideate, create, viaggiate, timbrate per l’occasione espositiva a Torino.
L’ANNULLO
IL timbro ideato per l’evento, realizzato grazie all’Associazione Filatelica Numismatica Carovillese, si intitola “Oca di Guardia” ed è chiaramente allusivo alla leggenda delle Oche del Campidoglio: queste avrebbero allertato i Romani del colpo di mano dei Galli di Brenno ai danni della collina del Campidoglio.
LE CARTOLINE
Due le cartoline dal titolo “Galla Bironte”sono state create appositamente per la mostra: una nuotatrice armata( è una Galla? Viene aggalla? Galla di nome?)attacca ,si difende o è semplicemente disegnata da Bironte (Caronte o un portatore di penne a sfera, un romano?)il riferimento è anche quello al murale ‘Campiodoglius’ della collezione del MAU.
Sabato 18 dicembre 2021 Galleria del Museo d’Arte Urbana via Rocciamelone 7/c Torino
Mostra a cura di Daniele D’Antonio e Edoardo Di Mauro
Annullo postale dalle ore 16.00 alle 20.00
Inaugurazione dalle 18.00 alle 20.30
Fino al 12 febbraio 2022 su appuntamento.
Info: 335 6398351 info@museoarteurbana.it www.museoarteurbana.it dragone@antoniomascia.it
Evento realizzato in collaborazione con la Città di Torino
Sostenitori istituzionali : Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Torino, Comune di Rivalta, Circoscrizione 7 Comune di Torino.
Enti sostenitori : Unione Buddhista Italiana, Galleria Commerciale Porte di Torino.
Sponsor tecnici : OIKOS Colore e Materia per l’Architettura, Fiammengo Federico srl
Partner : Associazione Tribù del Bad Night Cafè/Cabina dell’Arte Diffusa, Officine Brand www.officinebrand.it, Galleria Campidoglio Negozi Tra Opere d’Arte www.galleriacampidoglio.it
La mostra di Antonio Mascia è sostenuta da :
Banca Reale-Gruppo Reale Mutua, Fondazione Peano, Associazione Filatelica Numismatica Carovillese, Associazione Amici del Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706.
Il percorso professionale di Antonio Mascia si sviluppa in continuità con la sua formazione, prediligendo le tre forme espressive: le cartoline d’autore, la scultura, il disegno e la calcografia.
Il “Cartoliniere”
Per quanto riguarda il filone espressivo dedicato alle opere in cartolina, egli ama definirsi “Il Cartoliniere” coniando un termine originale e raffinato quanto le sue opere. In assonanza con le denominazioni delle professioni (droghiere, panettiere, carrettiere),egli mantiene saldo il legame con un fare artigiano per poter comunicare un’idea creativa ad un pubblico di non soli addetti ai lavori. Le cartoline, disegnate, spedite e viaggiate a partire dal 1981, coinvolgono i temi del viaggio e del ricordo, la narrazione fantastica, le suggestioni letterarie, cinematografiche e fumettistiche. Un campionario zoomorfo, simbolico e onirico, a volte anche fintamente reale, soprattutto dispiegato in centinaia di piccole opere in formato cartolina postale che viaggiano per il mondo e a volte si radunano per un rendez-vous espositivo condiviso da postini, cartofilatelici, storici dell’arte, collezionisti e semplici curiosi. Il “mestiere” del Cartoliniere richiede una fervida sensibilità e la fantasia, elementi creativi opportunamente vagliati nello studio delle strutture formali e compositive delle opere.
La Scultura
Le “presenze” plastiche, strane forme in rame, polistirolo, creta e gesso, condizionano fortemente gli spazi resi anonimi dall’immaginario ripetitivo e commerciale, ponendo un interrogativo nello spettatore. Più precisamente la scultura di Mascia va letteralmente a “rotoli” e l’autore è il sarto che acquista a metri il proprio materiale (rame, carta, tela), lo ritaglia, lo sagoma, lo buca e solca con l’ago e lo fa stirare. Una scultura che lievita, accompagnata dalle azioni come quelle del cuoco in cucina che metaforicamente impiatta la creta, il gesso, la paglia e la carta, E si estende a colmare un vuoto pazzesco, diventa pelle, corpo, cosa che solo qua e là preserva come un tatuaggio qualche storia e poi la si srotola come un telero, una vela, uno striscione che va ad occupare un luogo per vivere, esistere e far compagnia.
IL Disegno
E’ dai primi anni Ottanta che egli compone diari per sole immagini disegnate, crea sculture con vari materiali e incide, sagoma e ritaglia lastre di rame inchiostrate con i colori blu e rosso che alludono ai tratti a penna a biro. Migliaia di disegni che compongono un vero diario nel quale si rispecchia il motivo e i soggetti che poi divengono i protagonisti di altre opere realizzate in calcografia, in scultura e nelle cartoline. Si riversa in questa personale ricerca l’esperienza di disegnatore scientifico, compiuta con il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Torino, per il quale ha realizzato un corpus di tavole iconografiche dedicate alla collezione di scarabei.
La Calcografia
Per quanto attiene alla calcografia, Mascia è tra i pochi incisori italiani di riferimento per un’originale trattazione della tecnica della puntasecca su rame. Incisioni certo, anche se a ben guardare, egli non è soltanto un incisore, il che peraltro basterebbe, data la nobiltà di quest’arte che non solo non è minore, ma anzi è orgogliosamente di rango, essendo stata praticata con successo dai più grandi artisti di tutti i tempi, da Dürer a Picasso, da Rembrandt a Klee. Implica una tecnica esperta e virtuosa, meticolosa e faticosa.
Ritagliando lungo i bordi le sue zoomorfe figure in rame, Mascia non solo scontorna l’immagine, ma, di fatto, costruisce un’opera che non necessita obbligatoriamente di una riproduzione a stampa per esprimersi, può parlare da sé, vivere di vita propria, quasi fosse un bassorilievo, o un piccolo gioiello cloissonnè di rame dorato, oppure una scultura- installazione nel caso in cui, come spesso accade, le dimensioni siano davvero gigantesche, anche cinque metri di lunghezza. Sue opere incisorie sono state selezionate ed esposte in importanti rassegne nazionali dedicate specificatamente all’arte calcografica, in occasione del XXII Premio Internazionale Biella per l’Incisione del 1993 e alla Prima Biennale Nazionale dell’Incisione di Acqui Terme (1993).
ANTONIO MASCIA nato a Bologna nel 1960 da genitori di origine molisana, vive e lavora a Torino, dove insegna discipline plastiche presso il Primo Liceo Artistico. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui si segnalano: Civica Galleria d’Arte Moderna, Torre Pellice; Museo Diocesano di Susa (To), Museo Arte Urbana di Torino, Museo Civico dell’Illustrazione di Bolzano, Museo della Cartolina di Isera (Tn). Bibliografia: “Carnet de Voyage” Clermont Ferrand (Francia), 2010; “Il Cartoliniere di Scarabei”, Torino 2009; “Ciao Cartoliniere”, Trento 2007, “Cartoliniere in Dorsamagna”, Galleria VBM di Berlino (Germania), 2011; Museo Pietro Micca, Torino, 2016.
Personal web site: www.antoniomascia.it
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