09/06/2021 - 23/01/2022
Museo nazionale della Montagna
Piazzale Monte dei Cappuccini 7 - Torino
ECOPHILIA
09.06.2021 – 23.01.2022
Esplorare l’alterità, sviluppare empatia
Franco Ariaudo, Lia Cecchin, Cleo Fariselli, Corinna Gosmaro, Caterina Morigi
La crisi ambientale è uno dei problemi più urgenti che l’umanità è chiamata ad affrontare in questa epoca. Tra le cause alla base dei problemi prodotti dalla specie umana vi è certamente la perdita di empatia verso il mondo che coabitiamo, l’incapacità di “sentire la natura” e la generale inadeguatezza delle risorse emotive dell’homo oeconomicus, vittima di un rapporto parassitario con il mondo e protagonista della cultura del no limits.
La pandemia che stiamo affrontando ha riattivato in molte persone la necessità di rileggere il proprio rapporto con la natura e con la montagna, diventata, in tempi recenti, luogo privilegiato in cui rifugiarsi, spazio in cui rigenerarsi, territorio di cura per il corpo e la mente. L’impossibilità di trascorrere del tempo a diretto contatto con la natura, e la generale presa di coscienza di un equilibrio sempre più incrinato, ha riacceso la consapevolezza del profondo legame che unisce la specie umana e il mondo che la ospita.
La mostra si sviluppa attorno al concetto di “ecophilia”, inteso, secondo la definizione di Hung Ruyu, come idea guida per concepire un nuovo senso di empatia e di affinità con lo spazio-natura in cui viviamo. Un traguardo che possiamo raggiungere passando da un pensiero antropocentrico a uno ecocentrico, abbracciando una nuova visione multispecie del mondo, creando nuove narrazioni e costruendo nuove costellazioni di opportunità.
L’esposizione – attraverso i lavori di sei artisti piemontesi o legati artisticamente alla città di Torino – propone una serie di visioni che sovvertono l’immaginario culturale tradizionale con il quale osserviamo, sentiamo e ci relazioniamo con la montagna e l’universo naturale più in generale.
Superando la visione del mondo antropocentrata, le opere proposte in Ecophilia sono sguardi alternativi e inconsueti di relazione con la montagna e la natura; il tentativo di aprire il nostro sentire a nuovi stati di empatia con il mondo vivente e non vivente che ci circonda.
Le visioni proposte chiamano in causa e mettono in discussione processi mentali, culturali ed emozionali, sia sul piano ontologico che evolutivo.
Il progetto identifica la montagna come luogo privilegiato per sviluppare e insegnare l’ecophilia. Nell’ambito di un rinnovamento generale della società, essa si configura infatti come laboratorio ideale all’interno del quale dare forma a un approccio ecopedagogico dell’educazione che, nell’esperienza formativa a diretto contatto con la natura, amplia le tradizionali modalità di insegnamento, basate, per tradizione, sulla netta separazione tra l’essere umano e la wilderness.