26/10/2021 - 08/12/2021
Palazzo Barolo
Via Corte d'Appello 20/C - Torino
Il percorso della mostra di Emilio Fantin “The light of darkness” a Palazzo Barolo (a cura di Gabi Scardi con Katherine Desjardins) inizia con l’Integratore: un’installazione ambientale volta a favorire incontri tra individui; l’oscurità che la avvolge suggerisce da un lato come l’essenza si possa sottrarre alla vista, dall’altro evidenzia il valore della visione rispetto a quello di una percezione ottica.
Le performance che sono previste in occasione della mostra, si svolgono oggi, 4 novembre, e domani, 5 novembre, dalle 10 alle 11,40 (oltre al 26 novembre, dalle 15 alle 16,40).
La durata di ogni performance è di 20 minuti.
Si tratta di in un vero e proprio viaggio collettivo all’interno dell’installazione in cui si potranno esplorare le dimensioni meno esposte della realtà.
Per partecipare prenotare al seguente link https://www.eventbrite.
Mostra ospite del PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari nell’ambito della Rassegna Singolare e Plurale 2021, un progetto di Città di Torino e Opera Barolo a cura di Artenne e Forme in bilico.
Palazzo Barolo, Torino
26 ottobre – 8 dicembre 2021
Palazzo Barolo ospita dal 26 ottobre all’8 dicembre The light of darkness, prima mostra italiana di Emilio Fantin del progetto Risvegli a cura di Gabi Scardi con Katherine Desjardins (Chicago) proposto dal Centro Itard Lombardia. Il progetto è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La ricerca dell’artista si sofferma sulle forme del sensibile e dell’esistenza immateriale, indagando le relazioni tra fatti e sogni, tra attività sensoriale e costruzione dell’immagine interiore, tra vita e morte; nella convinzione che flussi, impulsi, intenzioni e movimenti di pensiero, sebbene soggettivi e invisibili, costituiscano l’origine dei fatti concreti e manifesti. Al centro del progetto c’è l’indagine a lungo termine che l’artista conduce sugli stati di coscienza desta, di sogno, di sonno. Questa ricerca ha portato Fantin anche all’ambito del coma, coinvolgendo una serie di persone, tutte reduci da tragici traumi ma capaci di esprimere forza vitale e nuovi orizzonti. Tra i temi centrali del lavoro ci sono dunque il rapporto con il corpo, il vivere situazioni di anomalia, la possibilità di costruire una seconda esistenza dopo un cambiamento radicale.
Nell’ambito del progetto Risvegli sono compresi diversi eventi, in Usa e In Italia, tra i quali la mostra The light of darkness a Palazzo Barolo è una tappa fondamentale:
The light of darkness si svolgerà negli immersivi ambienti delle cantine di Palazzo Barolo, dove Fantin proporrà l’Integratore: un dispositivo spaziale di dimensioni ambientali concepito al fine di integrare stati di coscienza diversi, ossia di favorire incontri uno a uno tra individui dai diversi trascorsi di vita, alcuni dei quali hanno attraversato lo stato del coma. Al suo interno si svolgono attività che coinvolgono il pubblico in esperienze di improvvisazione immaginativa e onirica; attraverso di esse l’artista intende stimolare l’esplorazione delle dimensioni meno esposte della realtà.
La mostra comprenderà anche disegni e fotografie riferiti a diversi stati di coscienza e sette video, volti a riportare le testimonianze di coloro che hanno partecipato al progetto, condividendo la propria esperienza dello stato di coma. Le medesime persone sono protagoniste di un filmato realizzato in occasione di alcune performance tenutesi presso il Mambo di Bologna nel mese di settembre.
Si terranno all’interno dell’Integratore e prevedono la partecipazione del pubblico, al fine di costruire un racconto collettivo, senza mediazioni, del flusso di immagini che attraversa la mente.
Ogni performance prevede la presenza di due performer e quattro persone del pubblico. La prenotazione è obbligatoria attraverso il link fantin-performance.eventbrite.it
Dopo la tappa a Palazzo Barolo, Risvegli si articolerà in diversi appuntamenti:
ITALIA
Tra gli ulteriori sviluppi del progetto vi è un processo di raccolta di sogni e di riflessioni sul tema degli stati di coscienza che vedrà il proprio esito presso la Fondazione Baruchello di Roma.
CHICAGO
15 ottobre – 15 novembre 2021: mostra personale/Interactive Installation Emilio Fantin: Dreaming is Common to All, Logan Center for the Arts, University of Chicago: la mostra comprende la presentazione di una ulteriore serie di filmati appositamente realizzati. A cura di Katherine Desjardins con Gabi Scardi, in collaborazione con Open Practice Committee (University of Chicago) e Comfort Station (Chicago).
Anteprima Internazionale
5 – 6, 12 – 13 novembre 2021: A Gathering of Dreams. Comfort Station, Chicago. Serie di incontri ed eventi collaterali.
8 – 12 novembre 2021: Emilio Fantin: Visiting Artist. Università di Chicago.
Il progetto Risvegli sarà accompagnato dal lancio della piattaforma www.poeticsofnonperceptible.com/, concepita come spazio dinamico e partecipativo, e da una pubblicazione dedicata al lavoro dell’artista.
Entro l’anno sarà presentato la pubblicazione The light of darkness del progetto Risvegli che raccoglie tutta la ricerca e l’opera realizzata da Emilio Fantin.
BIOGRAFIA Emilio Fantin
Emilio Fantin pone le condizioni per un confronto dialettico tra saperi diversi, dalla logica matematica, all’agricoltura, al mondo dei sogni. Indaga le relazioni tra piante, terra e altre forme di vita e, partendo da una visione biodinamica, mette in atto processi artistici che ne manifestano il carattere estetico. Le sue incursioni nel campo della logica intendono illuminare il confine tra ragione e intuizione, terreno fertile per immaginari sorprendenti. Crea spazi e situazioni in cui invita a condividere l’area non geografica del sonno e del sogno, un’area in cui si generano intense dinamiche di scambio, intendendo mostrare ciò che chiama “l’aspetto sociale dei sogni”, alla ricerca di quei legami speciali e nascosti che animano la vita di una comunità. Delle sue ricerche, Emilio Fantin cura in particolare l’aspetto pedagogico; pone grande attenzione al dialogo che si esprime come Arte della Conversazione e al concetto di Comunità Invisibile, dove gli aspetti poetici ed evocativi del vivere sociale diventano pratica quotidiana. Dal 2005 è docente alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove ha iniziato assieme ad altri docenti una sperimentazione didattica, passando dai singoli corsi al corso integrato fino a culminare nel laboratorio