Le radici della violenza

    Radici Violenza

    09/07/2019 - 10/11/2019

    Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea
    Piazza Mafalda di Savoia - Rivoli

    La mostra Yuri Ancarani presenta, per la prima volta al pubblico, la trilogia filmica composta da San Siro (2014), San Vittore (2018) e San Giorgio (2019, versione 0 – girato originario).

    La trilogia delinea un ulteriore capitolo nell’ambito della ricerca di Yuri Ancarani dedicata ai luoghi della socializzazione, del lavoro e del controllo sociale. L’interazione tra corpi umani, architetture, tecnologie e le conseguenti relazioni emotive e comunitarie che si formano, sono alla base della pratica dell’artista.

    L’opera San Vittore nasce da molteplici riflessioni dell’artista riguardanti la condizione dei bambini i cui genitori sono reclusi in carcere. L’opera filmica si sofferma su alcuni dettagli dell’articolato universo infantile che ogni giorno entra ed esce dal carcere, includendo scene che descrivono i rigidi controlli di sicurezza a cui sono sottoposti i minori che varcano la soglia di San Vittore per visitare i loro genitori. I modi in cui l’immaginazione infantile elabora il mondo carcerario sono raccontati dall’artista attraverso i disegni realizzati dai bambini. In alcuni di essi, come per una oscura magia, il carcere si trasforma in un castello, abitato da re e regine.

    San Vittore estende una ricerca dedicata a luoghi iconici della città di Milano, luogo nel quale l’artista vive e lavora da venticinque anni, già iniziata con un’altra delle opere in mostra, San Siro (2014). Ambientata nell’omonimo stadio milanese, l’opera filmica ne presenta un inaspettato e potente ritratto nel quale il noto luogo del divertimento è descritto quasi fosse una grande macchina che, accudita da abili tecnici, ad ogni partita è pronta ad accogliere folle di tifosi.

    Il percorso espositivo include inoltre una prima e sperimentale versione di San Giorgio (2019, versione 0 – girato originario). Il lavoro indaga l’idea di banca, istituzione che accompagna la storia della nostra civiltà fin dal Medio Evo, la cui pervasività nel sistema sociale include al tempo stesso il concetto di segretezza. L’estratto dell’opera filmica porta i visitatori all’interno di luoghi nascosti, nei quali sono custoditi ingenti tesori, soffermandosi al tempo stesso sul rigoroso protocollo di distruzione a cui sono sottoposti documenti e carte sensibili.