Novecento in cortile. Omaggio ai grandi maestri della scultura contemporanea alla Fondazione Accorsi-Ometto

    08/07/2020 - 11/10/2020

    Fondazione Accorsi-Ometto. Museo di arti decorative
    Via Po 55 - Torino

    Fino all’11 ottobre, al Museo Accorsi-Ometto, si potrà visitare la mostra “Novecento in cortile. Omaggio ai grandi maestri della scultura contemporanea”.

    Una mostra di sculture che rende omaggio a sei grandi artisti del Novecento, fra i maggiori interpreti internazionali della scultura del dopoguerra. A cura di Bruto Pomodoro.

    Le opere

    Il monumentale Mercurio (anni ’80) di Arman, uno fra i massimi esponenti del nouveau réalisme, famoso per le sue accumulazioni, per gli strumenti musicali e per le sue frammentazioni, oggetti che differiscono fra loro solo per qualche dettaglio, sezionati dal loro insieme.

    I bronzi patinati Tensione verticale (1963-64) e Sole deposto (1982) di Gio’ Pomodoro, testimonianze di due diversi cicli produttivi del Maestro marchigiano, quello delle “Tensioni”, opere che cercano di definire il concetto di vuoto, inspodestabile, e dei “Soli”, archetipi geometrici di uno dei simboli più rappresentativi dell’umanità, fabbrica d’energia senza proprietari, come amava definirlo egli stesso.

    La grande terracotta Cavalcata interrotta (1990) di Paolo Borghi che ben rappresenta la sua poetica di rivisitazione dell’arte classica e di indagine sul mito.

    Il maestoso acciaio satinato Asteroide (2017) di Riccardo Cordero in cui la forma plastica astratta, una struttura signica attentamente progettata, è posta in dialogo con lo spazio circostante, di cui l’opera ne attiva la realtà fisica.

    Idue grandi bronzi di Igor Mitoraj, Icaro alato (2000) e Luci di Nara pietrificata (2014), che testimoniano la visione postmoderna dell’artista che, attraverso le fratture presenti sulla figura, alludenti al frammento e al reperto antico, ci ricordano la situazione dell’uomo contemporaneo con le sue fratture e la sua perdita di identità.

    Ivan Theimer con le sue opere Tobiolo (1999), Tartaruga con montagna (2004), Medusa (2005) e Arione con delfino (2008), quattro sculture in bronzo di diverse dimensioni fra loro collegate da un unico denominatore: un solido impianto classico che riecheggia ai miti rappresentati dalla scultura greca, alla simbologia egizia dei grandi obelischi fino al manierismo toscano, dove figura umana e mondo animale giocano fra loro in simbiosi plastica, per ricordarci che siamo tutti parte di un unicum.

    Orari e tariffe.