ARTSCAPES #4, “Ennio Bertrand – Ars Technica”, intervista a cura di Marco Aruga
Ars Technica è il nome dell’Associazione che nasce a Parigi nel 1988, e che vede Ennio Bertrand, con i fondatori Piero Gilardi, Claude Fauré e Piotr Kowalsky, riunire un gruppo di artisti e studiosi sul tema dell’incontro tra arti e tecnologia.
Ennio Bertrand, membro dell’associazione Ars Tecnica fondata nel 1988 a Parigi. Intervista a cura di Marco Aruga.
Un’idea che precorreva i tempi, sull’onda di una attenzione crescente per le tecnologie stesse, la cui diffusione stava costantemente aumentando, parallelamente alle domande che sollevavano con il loro uso, ed al loro impiego per l’espressione artistica.
Tali ricerche, coagulate e poi diffuse anche tramite il lavoro del Comitato Ars Lab, di cui Bertrand fu co-fondatore nel 1996, sono state messe a punto e a frutto dall’artista nel corso degli anni a seguire.
Le sue opere mettono in gioco le apparenti dicotomie natura/cultura ed arte/pubblico, mentre espongono i loro contenuti con la mediazione fascinosa ed intrigante di strumenti digitali, e con la prontezza e l’incisività che tali mezzi portano con sé.
Dal combinato disposto di immagini e testi poetici, video, luci e suoni, interposizioni di vegetali ed installazioni interattive, interrogandosi quindi anche sul valore e sulla potenza del digitale, nascono le domande ed i temi che ci propone l’artista, indagatore dei meccanismi della percezione, così come delle dinamiche sociali.
Insegnante nelle Accademie di Belle Arti di Torino e Bergamo, Bertrand non nasconde un qualche sconcerto nel rilevare nelle giovani generazioni, che si vogliono “native digitali”, un loro uso “primario” delle tecnologie, messe a disposizione con così grande facilità, ma senza i generali approfondimenti che sarebbero dovuti per esigenze speculative.
Né occulta le incertezze e le disattenzioni che il mercato dell’arte spesso dimostra nei confronti dell’arte “digitale”, che condivide per ragioni intrinseche – novità dei mezzi usati, controversie sulla conservazione – con molta altra arte contemporanea.
Ma non per questo l’indagine in questi campi è meno necessaria, anzi casomai lo è di più, sembrando anche più consono ad affrontare temi contemporanei l’usare strumenti “coevi”, che non hanno certo ancora espresso tutte le loro potenzialità – in particolare nello stimolo dell’interazione, e della partecipazione ravvicinata del fruitore all’opera -, nella convulsa dinamica del loro divenire.
LINK
Ennio Bertrand – “Un Cuore di Poesia”
Ennio Bertrand – “Profumate storie”
Ennio Bertrand – “Pesci poeti”
Ennio Bertrand – Abandon Normal Devices – Slow Emotion
Sistemi interattivi – Accademia Albertina di belle arti Torino