Franco D’Andrea Equilibrio mobile

Franco D'Andrea, Bolzano 2006

SOUNDSCAPES #3: “Franco D’Andrea, Equilibrio mobile”, a cura di Marco Aruga.

“La videointervista è stata realizzata in occasione del TJF – Torino Jazz Festival 2018”: abbiamo parlato con il musicista Jazz Franco D’Andrea. Intervista a cura di Marco Aruga

Sono numerosi i riconoscimenti che Franco D’Andrea ha ottenuto nel corso della sua carriera di musicista jazz, ma quello che dovrebbe colpire maggiormente è la serialità di questi successi, quando — a fronte del mutare di tendenze e gusti — questi premi gli vengono attribuiti ormai da decenni.

Forse perché, consapevole o no, il pianista e compositore meranese incarna lo spirito di questo linguaggio musicale: aperto, accogliente, pronto a ricevere e rielaborare — secondo la propria unica prospettiva — sensibilità diverse e nuove, per creare quindi qualcosa di unico e nuovo a sua volta.

Una delle anime del gruppo di Perigeo (una esperienza musicale — al tempo stesso — nel pieno dello spirito dei tempi, e seminale per chi l’attraversò) negli anni ’70 D’Andrea costituisce con i suoi compagni un esperimento tra i più riusciti di fusione, per tornare in un alveo più ampio negli anni a seguire, condividere palco e progetti con numerosi grandi musicisti (da Max Roach a Johnny Griffin, da Dave Liebman a Phil Woods, da Lee Konitz a Ernst Reijseger, …), e producendo una grandissima quantità di dischi, con vari ensemble o in piano solo, oltre che dedicarsi alla didattica.

A dispetto di una carriera così consistente, che si potrebbe cristallizzare negli stilemi, è facile invece riconoscere proprio in questa persistente curata duttilità, e curiosità per le mille combinazioni sonore possibili, la carta vincente. D’Andrea gioca e rigioca su un terreno conosciuto, fornitogli da musicisti che gli sono cari, e con i quali riesce a meglio condividere e sviluppare le sue idee: li riunisce in formazioni ad assetto variabile, stratificando esperienze, risonanze virtuose, sperimentazioni felici e condivise, che possiedono richiami e suggestioni disparate, che vanno dalla pulsione ritmica sintetica, al groove “etnico”, ad articolate orchestrazioni, ad intrecci inediti, a stralci di piena libertà, gentili echi e richiami alla tradizione, in un equilibrio che si intuisce difficile, ma che risulta all’orecchio naturale, spesso frizzante e divertente.

Tutto in leggerezza, per una conduzione soffice che si avvale di una ampia gamma di colori e di costruzioni misurate, e che lascia spazio e curiosità per sapere “cosa viene dopo”. Attendiamo quindi i nuovi passi di Franco D’Andrea, e dei suoi vecchi e nuovi amici, e compagni di strada.

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Il sito di Franco D’Andrea

Franco D’Andrea Octet – “Intervals” – TJF Torino Jazz Festival 2018 –

Franco D’Andrea Quartet – Jazz in Eden – Brescia – 2012

Franco D’Andrea Piano Solo – Plays Monk

 

Phil Woods 4et con Franco D’Andrea – 1994

Perigeo – Abbiamo Tutti un Blues da Piangere – 1973