Per SOUNDSCAPES #52 – FILES–ROAD TO TORINO JAZZ FESTIVAL, a cura di Marco Aruga, Arto Lindsay “Tra due mondi
Contemporaryart dedica ai suoi lettori per il periodo delle festività di fine 2022 una serie di esclusive video-interviste di ARTSCAPES e SOUNDSCAPES.
Una felice “collisione di culture” è alla base dell’espressione artistica e musicale di Arto Lindsay. Da Richmond – Virginia – seguendo la missione religiosa dei suoi genitori, evangelici presbiteriani, in Brasile, dove Arto trascorre la sua gioventù.
Quando torna negli Stati Uniti sono gli anni ’70, e la scena è quanto mai frizzante e vivace. Innanzitutto a causa del “big bang” del punk, che “democratizza” – anche nel modo più ingenuo e spontaneista – l’accesso all’espressione musicale, certo con tutti i suoi eccessi, ma anche con la sua urgenza e frenesia di manifestarsi.
La prima “trasfigurazione” musicale con cui Lindsay si fa notare è DNA, trio aspro e sperimentale, che appare nella compilazione “No New York”, lavoro seminale curato da Brian Eno, che coagula alcune delle più coraggiose esperienze del tempo, ex-post riconosciuto manifesto della “No Wave”, etichetta con cui si cercò di “fermare” queste tracce sparse, dirompenti e scivolose, che rotolavano fuori dall’esplosione post punk.
Lo spirito irrequieto del nostro si manifesta quindi con Lounge Lizards, che regalavano ad un apparato riconoscibile come jazz una sottotraccia sghemba, forte, persino aggressiva, contrappuntata in modo particolare dalla presenza obliqua della chitarra di Arto.
Da allora la sua carriera si è dispiegata in mille rivoli, che hanno incrociato spesso le parabole artistiche di alcune delle menti più preziose della musica “creativa popolare”, sintetizzando così il lavoro di artisti, allergici a farsi contenere in “spazi di mercato” e piuttosto costruttori di nuove possibilità, ormai storicizzate: David Byrne, Laurie Anderson, Brian Eno stesso, ed ancora John Zorn o Bill Frisell, affascinati dalla singolare figura di Lindsay.
Per poi ritornare a sud, creando una personale ed accidentata rilettura, anche “neo-tropicalista” delle ricche e composite influenze brasiliane, che abitavano memoria e presente, rilette con gli occhiali – oggettivamente da “nerd”, realmente da “outsider” – del musicista e produttore statunitense.
La vita stessa di Lindsay è trascorsa periodicamente, tra l’altro, dalla “tentacolare” (sic) New York all’accogliente e sensuale” (sic?) Rio, prestandosi alla retorica da “eroe dei due mondi” che si sfarina al primo ascolto, al primo progetto diseguale o sorprendente, alla prima frattura della voce leggera e sognante, ed al primo urlo atonale dell’ispida chitarra che le fa da contraltare, per segnare l’unicum della sua esperienza sonora/artistica.
Arto Lindsay è stato uno degli ospiti dell’edizione 2021 di TJF – Torino Jazz Festival – Main Stage.
[per info: http://www.torinojazzfestival.it]
LINK
Arto Lindsay and band – TJF 2021 – Torino Jazz festival
https://www.youtube.com/watch?v=gbLj2Fux7Jg
Arto Lindsay – We are close to the window / Sound Performance – Pirelli Hangar Bicocca – 2019
https://www.youtube.com/watch?v=Bbbixo27CEE
Arto Lindsay and band – feat. Marc Ribot – Live in Catania 2014
https://www.youtube.com/watch?v=9KjGmpI1wpY
Arto Lindsay live – Lugano Jazz Festival 1998
https://www.youtube.com/watch?v=ETMyYC-S_ug
Ambitious Lovers – Copy Me + Admit It – 1989
https://www.youtube.com/watch?v=ChPPW6NbsFk
DNA – Blonde Red Head – from the film Downtown 81
https://www.youtube.com/watch?v=IKOhni-j9_M
Per altri servizi, interviste e videointerviste di Marco Aruga, potete inserire la parola chiave “aruga” nella pagina di ricerca [search] in altro a destra, o visitare le playlist di Artscapes [https://youtube.com/playlist?list=PLTex8wGlfxcLgjt3fRa-vdEbDUvMvK5PO] e Soundscapes [https://youtube.com/playlist?list=PLTex8wGlfxcLke0GI1NJ1Ke9I9EJbgVT2] nella pagina di Youtube dedicata a ContemporaryArt Torino Piemonte [https://www.youtube.com/user/BlogContemporary]