ARTSCAPES # 39 va alla scoperta della factory di teamLab “Electronic wunderkammer”

Per ARTSCAPES # 39 – FILES – a cura di Marco Aruga, teamLab, “Electronic wunderkammer”

Hanno scelto un vero riferimento programmatico per nome, e vogliono che ci si riferisca a loro come un’entità collettiva. – perlomeno originale, in un mondo in “trance egotistica” -.

teamLab è una “factory” di artisti e programmatori, ingegneri e architetti, che intrecciano le loro competenze per realizzare installazioni artistiche originali, ambienti tecnologicamente evoluti, ma con i quali interagire “naturalmente”, senza imbarazzi o diaframmi, piuttosto con il piacere della scoperta e dell’avventura, alla ricerca della meraviglia, della sospensione del tempo e dello spazio, abitando in una wunderkammer di storie e stimoli visivi ed acustici, scivolandoci dentro e lasciandoci trasportare dalle nostre sensazioni.

Nato a Tokyo nel 2011, teamLab apre la porta verso quella che potrebbe essere una delle direzioni più intriganti dell’arte contemporanea: quella che ci porta per mano verso un coinvolgimento “totale” nell’opera d’arte, con la mediazione discreta di un uso non invasivo della tecnologia, protagonista sempre più rilevante nella scena dell’arte, ma che tende a lasciare un impronta qualche volta troppo incisiva, e a rendere troppo evidente la fascinazione per la “macchina” e le sue possibilità, e a nascondere l’impulso dell’idea creativa, un tranello nel quale il gruppo di artisti giapponesi si impegna a non cadere.

teamLab mette in evidenza invece la relazione continua tra gli esseri viventi e l’ambiente che attraversano, nella rappresentazione virtuale filtrata dalla loro sensibilità, che ripercorre e sootolinea aspetti del reale spesso fragili, e dotati di una bellezza profonda e senza tempo.

I loro lavori si tanno spargendo nel mondo (e volendo anche nelle nostre case, con “Flowers bombing home”) con installazioni temporanee e fisse, ora anche in vari musei (Mori Building Digital Art Museum, Borderless Shangai, …) distribuendo gentilezza, gioia, senso di libertà e condivisione.

In OGR – Officine Grandi Riparazioni – a Torino, teamLab ha realizzato “Future Park”, uno spazio dedicato ai più piccoli, che si basa su creatività personale e collettiva, messa letteralmente in gioco ed espansa tramite i mezzi tecnologici e di partecipazione resi disponibili con la consueta semplicità.

D: Perché avete deciso di presentarvi come una squadra, un collettivo, ed il vostro lavoro come un lavoro di squadra?

R: teamLab è un collettivo artistico internazionale, un gruppo interdisciplinare di vari specialisti quali artisti, programmatori, ingegneri, animatori CG, matematici and architetti, le cui pratiche collaborative cercano di navigare sulla confluenza di arte, scienza e tecnologia ed il mondo naturale. teamLab intende esplorare la relazione tra sé ed il mondo, e nuove percezioni attraverso l’arte. Per capire il mondo intorno a loro, le persone lo dividono in entità indipendenti, con confini percepiti tra di loro. teamLab cerca di trascendere questi confini nella nostra percezione del mondo, nella relazione tra sé e il mondo, e nella continuità del tempo. Tutto esiste in una lunga, fragile, anche se miracolosa, continuità della vita, senza confini. teamLab fu fondata nel 2001 da Toshiyuki Inoko e molti dei suoi amici, per creare un “laboratorio per sperimentare nella creazione collaborativa”, cioè “teamLab”. È interesse di teamLab creare nuove esperienze attraverso l’arte, ed attraverso queste esperienze vogliamo esplorare ciò che il mondo è per gli umani. Sin dalla fondazione di teamLab, abbiamo deciso di creare tramite il processo di creazione collaborativa, come un collettivo. teamLab è il laboratorio di una squadra, un luogo dove la squadra sperimenta, un luogo per creazioni sperimentali. La creatività di teamLab è basata sulla ‘multidimensionalità,’ in cui i membri con differenti competenze creano insieme, attraversando i loro confini, così come la loro ‘conoscenza trasferibile,’ un tipo di conoscenza che può essere condivisa e riusata. Come risultato, teamLab genera quello che chiamiamo ‘creazione collettiva’, la creazione di qualcosa di qualità più elevate, in quanto gruppo, rafforzando così l’intera squadra. Una singola persona può non essere direttamente coinvolta nel progetto, ma la sua conoscenza condivisa lo potrebbe essere. Questo processo continuo di creazione e di scoperta, di conoscenza trasferibile ad alta velocità forma il potere del gruppo. Sono organizzazioni come questa, capaci di scoprire grandi tesori di conoscenza, che si distinguono. La conoscenza può essere rinvenuta in tutte le parti del processo creativo. Se una piccola, dettagliata, ma versatile conoscenza è condivisa da una squadra, questo diverrà una forza, che conduce a nuovi progetti, od al miglioramento delle opere già presenti. Questo risulta in un miglioramento generale della qualità delle nostre creazioni.

D: L’interazione fluida e spontanea con i vostri lavori è una delle chiavi del vostro successo. Avete studiato le reazioni del pubblico ai vostri lavori?

R: Non siamo sempre presenti alle nostre mostre, ma speriamo sempre che qualcosa di sorprendente vi possa accadere. In particolare perché le nostre opere interattive incoraggiano la partecipazione del visitatore. I comuni media interattivi, come videogiochi, I PC, gli smartphone, le applicazioni di Internet, e le cose di questo tipo, coinvolgono le persone che intenzionalmente desiderano interagire direttamente con il mondo, intervenendo effettivamente ed espletando funzioni per farlo. Noi poniamo molta più attenzione all’interattività ed al collegamento con l’arte, senza tenere conto se il visitatore desidera intervenire o svolgere delle azioni. L’opera muta per la semplice presenza di un’altra persona. In più, se il mutamento indotto dalla presenza di una terza persona appare bello, allora l’esistenza di quella persona appare bella anch’essa. Come minimo, con il tipo di arte di cui abbiamo avuto esperienza sinora, la presenza di altri visitatori costituisce più un intralcio che altro, se ci si trova soli alle mostre, ci si considera molto fortunati. Le mostre di teamLab sono differenti da quelle che hanno avuto luogo sinora; la presenza di altri visitatori è vista certamente come un elemento positivo.

D: Avete creato anche parchi a tema per i bambini. Com’è stato il vostro approccio in quel caso?

R: L’intelligenza artificiale e le macchine potrebbero prendere il posto di molto del lavoro esistente, come lo conosciamo oggi. Nella società del futuro le caratteristiche che solo gli Uomini possiedono – come la creatività – avranno importanza crescente. Gli uomini sono naturalmente collaborativi e creativi. Comunque l’educazione attuale enfatizza solo una riposta corretta sulle altre, soffocando la creatività. Il libero pensiero ed i diversi comportamenti sono soppressi. Facendo così, gli studenti hanno paura di fare errori, e perdono la loro naturale creatività. Considerando il mondo reale, scopriamo che non ci sono problemi dall’avere una sola risposta giusta. Molto spesso la risposta giusta di 10 anni fa è sbagliata ora. Creando nuove soluzioni che risolvono problemi in modi differenti, dando alle persone soddisfazione nel processo, nuove risposte giuste sono nate. È la creatività che ci permette di superare problemi che non possono essere definiti sia corretti che sbagliati. La situazione attuale nell’istruzione è che i test vengono svolti individualmente e valutati sull’abilità dell’individuo. Prima che ne rendiamo conto, l’individualismo ci viene imposto. Inoltre moltissime persone sono dipendenti dal telefonino. I loro cervelli possono essere connessi, ma i loro corpi sono isolati. Come risultato, le opportunità per nutrire esperienze di creazione comune sono in decrescita. Gli uomini imparano di più del mondo tramite l’interazione con gli altri e condividendo esperienze. Le persone pensanocon i loro corpi quando si muovono per il mondo, e la società si è sviluppata attraverso attività creative nate dalla collaborazione. Ecco perché le esperienze di creatività comuni sono molto importanti per la società. Ponendo l’attenzione sul creare il cambiamento nelle connessioni tra le persone, così come sul creare esperienze positive, teamLab spera di mutare gli atti creativi individuali in attività creative comuni. È sperabile che attraverso l’apprezzamento della creatività in comune, le persone saranno in grado di trovare la creatività nella loro vita quotidiana. È da un tale desiderio che è nato questo progetto. (https://futurepark.teamlab.art/en/)

D: L’arte è un motore di comunicazione. Quali sono le idee, i messaggi che teamLab porta con sé?

R: Speriamo di cambiare lo standard di bellezza delle persone e che, di conseguenza, possa cambiare il comportamento delle persone poco per volta, inconsciamente, in 10, o 50 anni. Una caratteristica dell’arte interattiva è che l’esistenza ed il comportamento dello spettatore può influenzare l’arte, sfumando così la linea tra arte e spettatore. In altre parole, l’opera è fatta sia dall’arte che dallo spettatore. Una conseguenza di questo è il cambiamento nella relazione tra arte e spettatore così come tra il singolo spettatore ed il gruppo. Fattori quali se ci fossero altri spettatori che hanno visto l’opera prima di te, o cosa lo spettatore di fianco a te sta facendo, diventano improvvisamente importanti. Come minimo, le nostre installazioni interattive richiedono più attenzione alle azioni degli spettatori intorno a te di quanto lo facci un dipinto tradizionale. Il risultato è che l’arte guadagna la capacità di influenzare la relazione tra gli spettatori che sono di fronte ad essa. E se l’effetto della presenza di un’altra persona è bello, è possibile che la stessa presenza di quella persona sia vista come bella.  Il paradigma nell’arte tradizionale è stato trattare l’esistenza di altri spettatori come un fastidio. Se tu sei ad una mostra con nessun altro visitatore, per esempio, è probabile che tu pensi di essere estremamente fortunato. Ma nelle mostre organizzate da teamLab, noi incoraggiamo le persone a pensare che la presenza di altri visitatori sua un fattore positivo. 

Da Toshiyuki Inoko, fondatore di teamLab: Mi piacciono la scienza e l’arte. Volevo conoscere il mondo, conoscere la gente, e sapere cos’era il mondo per la gente. Al college, volevo sapere di più del mondo, e mi sono laureato in fisica e in matematica.  La scienza ha aumentato la risoluzione del mondo. Quando gli uomini vogliono conoscere il mondo, lo capiscono separando le cose. Per comprendere i fenomeni di questo mondo, le persone separano le cose l’una dall’altra. Per esempio, l’universo e la terra sono un continuo, comunque le persone riconoscono la terra separandola dall’universo. Per capire la foresta, le persone la scompongono in alberi, separando ogni albero dall’intera foresta. L’uomo poi taglia l’albero in cellule, divide le cellule in molecole per riconoscere le cellule, e divide le molecole in atomi per comprendere le molecole, e così via. Questa è la scienza, ed è come la scienza incrementa la risoluzione del mondo.  Ma alla fine non importa quanto gli uomini dividano le cose in pezzi, non possono comprendere l’intero. Anche se ciò che realmente le persone vogliono è conoscere il mondo, più separano le cose, più lontano si trovano dalla percezione generale. Gli uomini, se lasciati da soli, riconoscono ciò che è essenzialmente continuo come separato e indipendente. Tutto esiste in una lunga, fragile ma miracolosa continuità, in un periodo di tempo estremamente lungo, ma gli esseri umani non possono riconoscerlo senza separarlo in parti. Le persone cercano di cogliere l’interezza, rendendo ogni cosa separata ed indipendente. Anche se io non sono nient’altro che parte del mondo, mi sento come se ci fosse un confine tra il mondo e me stesso, come se vivessi in modo indipendente. Sono sempre stato interessato a cercare il perché mi sentissi in quel modo, prima di iniziare teamLab.  La continuità della vita e della morte si è ripetuta per più di 4 miliardi di anni. Per gli uomini, comunque, anche solo 100 anni fa sono un mondo di fantasia. Ero interessato a perché gli uomini hanno questa percezione. Come possiamo andare oltre i confini di quanto riconosciamo? Attraverso l’arte, volevo trascendere i nostri confini, e quelli di quanto io riconosceva. Volevo trascendere le caratteristiche umane o le nostre tendenze per riconoscere questa continuità. L’arte è una ricerca di ciò che è il mondo per gli uomini. L’arte espande e rafforza la “bellezza”. L’arte ha cambiato il modo in cui le persone percepiscono il mondo. I gruppi si muovono secondo logica, ma gli individui decidono le loro azioni seguendo la bellezza. I comportamenti individuali non sono determinati dalla razionalità, ma dall’estetica. In altre parole, la “bellezza” è la radice fondamentale del comportamento umano. L’arte espande la nozione di “bellezza”. L’arte è ciò che espande l’estetica della gente, cioè cambiare il comportamento delle persone. Può essere il mondo intero o solo una sua parte, ma è l’arte che lo cattura e lo esprime senza dividerlo. L’arte è un processo per approcciare l’intero. E condividendola con gli altri, il modo in cui le persone percepiscono il mondo cambia. Con il godimento dell’arte, la nozione del “bello” si espande e si allarga, e a sua volta cambia la percezione del mondo da parte delle persone.

LINK

OGR Torino | Future Park: Learn&Play!

https://www.youtube.com/watch?v=xM_qPoopfrU

teamLab: Digitized Kairakuen Garden

https://www.youtube.com/watch?v=tbZKQCxWrRs

teamLab Planets TOKYO 

https://www.youtube.com/watch?v=HcP7yWwbMm4

teamLab: LIFE

https://www.youtube.com/watch?v=FVJcL-Lvbcw

teamLab Borderless, Become Immersed – MORI Building DIGITAL ART MUSEUM

https://www.youtube.com/watch?v=tNvLFNHQ9Fg

Flowers Bombing Home

https://www.youtube.com/watch?v=2TqRjilNi8o

Per altri servizi, interviste e videointerviste di Marco Aruga, potete inserire la parola chiave “aruga” nella pagina di ricerca [search] in alto a destra, o visitare le playlist di Artscapes [https://youtube.com/playlist?list=PLTex8wGlfxcLgjt3fRa-vdEbDUvMvK5PO] e Soundscapes [https://youtube.com/playlist?list=PLTex8wGlfxcLke0GI1NJ1Ke9I9EJbgVT2] nella pagina di Youtube dedicata a ContemporaryArt Torino Piemonte [https://www.youtube.com/user/BlogContemporary]