Chiude domenica 30 gennaio la mostra “Burri, la Poesia della Materia” alla Fondazione Ferrero di Alba

“Amo Burri perché non è solo il pittore maggiore d’oggi ma è anche la principale causa d’invidia per me: è d’oggi il primo poeta”.

L’ affermazione di Giuseppe Ungaretti, una delle voci oracolari più grandi del XX secolo, unita alle parole spese nel tempo per l’artista umbro da altrettanti celebri poeti, tra i quali Emilio Villa, Libero De Libero, Leonardo Sinisgalli, Pierre de Mandiargues e fino a Valentino Zeichen, aiuta a comprendere perché la mostra della Fondazione Ferrero, in collaborazione con la Fondazione Burri di Città di Castello, reca il titolo “BURRI, la Poesia della Materia”.

L’ampia rassegna di opere scelte tra il suo repertorio maggiore, a partire dal 1945 e con i primi “Catrami” (1948) e poi fino alle ultime opere “Oro e Nero” datate 1993, prossime alla sua scomparsa avvenuta nel 1995, è volta infatti a mettere in risalto come l’entità poetica non sia appannaggio esclusivo della scrittura in versi, bensì di ogni altro linguaggio dell’arte – dalla pittura alla musica – capace di portare alla luce l’essenza profonda della realtà.

A cura di Bruno Corà
Presidente Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

Fino al 30 gennaio 2022
Fondazione Ferrero
Strada di mezzo, 44, 12051 Alba (Cuneo) Italia

Ingresso gratuito
Orari: feriali: scuole 9 – 11; apertura al pubblico 11:30 – 18, sabato, domenica e festivi: 10 – 19

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