Per ARTSCAPES # 51 – FILES – a cura di Marco Aruga, Franco Audrito “Crescere senza diventare grandi”
Picasso diceva che a quattro anni dipingeva come Raffaello, e che poi aveva impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino.
Il modo migliore per non costringere sé stessi ad un impegno di questa portata, è quello di crescere senza “diventare grandi”, non perdere mai il filo del contatto con il bambino dentro di sé, con il suo entusiasmo e con il suo sguardo aperto e libero, senza preconcetti, utili solo a precludersi artificiosamente delle vie che potrebbero risultare fruttuose.
Analogamente, questo atteggiamento lo si può “coltivare” con ambizione, con la frequentazione di piccole e grandi utopie, nella speranza che queste non esauriscano nel tempo la loro forza propulsiva.
Tra le cose che ci sembrano mancare in questo periodo, forse il coraggio è tra queste: un misto di sana, coscienteingenuità e di ragionata incoscienza, che si traduce nella volontà di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Questo sentimento non ha difettato nell’avventura professionale ed umana di Franco Audrito e del suo Studio65.
Da questa esperienza sono nati e nascono progetti di design ed architettura che hanno segnato il loro tempo: icone del design Pop (il divano “Leonardo” è sulla cover del catalogo della mostra “Pop Art Design” – prodotta da Vitra Design Museum – che ha attraversato il Nord Europa dal 2012 al 2015, il divano “Bocca” – rieditato nel 2015 in “Boccadoro” come citazione di Hermann Hesse – ha felicemente abbracciato Beyoncè come Marisa Berenson, in un percorso di successo che non si è certo esaurito), oggetti che dialogano liberamente e senza pudori con l’arte contemporanea, che anticipano con clamore tendenze a venire, che si mescolano con il mondo citandolo, trasgredendo e criticandolo, così come interni imaginifici, ironici e critici del “comune rappresentare l’abitare”, costruzioni che sfidano le convenzioni, edifici dalla forte personalità e distinzione, ma che si impegnano a trovare un accordo con i suoi abitanti, quanto con la loro storia e la loro cultura.
Oggetti, progetti ed edifici che hanno popolato il mondo, rendendolo un posto più allegro, colorato, vivace, spiazzante, diverso e “unico”, “vibrante” e migliore.
Quell’esortazione rivolta da un giovanissimo – e timidissimo – Audrito nella Facoltà di Architettura occupata del 1967 al professore Bruno Zevi “Cammina con la storia, cammina con noi!” è ora storia essa stessa, e se l’intenzione è quella che l’arte fosse “al servizio della rivoluzione”, possiamo dire che il mondo è cambiato mille volte da allora, e chi vorrà porsi con impulso iconoclasta e creativo di fronte al mondo di oggi, avrà bisogno di quella strana sfrontata improntitudine, e di quel cuore pulito, che si “ciba del futuro”, tra realtà e sogni.
E se una nuvola nel frattempo dovesse passare da quelle parti, è un preciso dovere acchiapparla e farne una poltrona.
LINK
Il sito ufficiale di Studio65
https://it-it.facebook.com/studio65.eu
“Il Mercante di Nuvole – Studio65: 50 anni di futuro” – GAM Torino
http://www.studio65.eu/il-mercante-di-nuvole/mostra/
“Pop Art Design” – Vitra Design Museum
https://www.design-museum.de/en/exhibitions/detailpages/pop-art-design.html
http://shop.design-museum.de/en/Publications/Pop-Art-Design.html
Il sito di Gufram – la pagina dedicata a Studio65
https://www.gufram.it/en/designer-14-studio-65
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