I musei sono ancora chiusi. Ma le possibilità di godere dell’arte e scoprire nuovi luoghi di cultura ce la offre internet. Contemporaryart Torino Piemonte ha deciso di accompagnare virtualmente nella visita di alcuni fra i principali musei di arte moderna e contemporanea del nostro paese e del mondo, comunicando iniziative dei singoli musei o proponendone una visita online.
Dopo il MAMbo, il Museo di arte moderna di Bologna, il Museo Oscar Niemeyer di Curitiba, in Brasile, il Madre, Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli, il MoMa-Museum of Modern Art di New York, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, a Milano il Museo del Novecento, il Mumok-Museo di Arte Moderna Fondazione Ludwig di Vienna, il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, l’Amox Rex di Helsinki, in Finlandia, il MART di Trento e Rovereto, a Tokyo, il MOM-Mori Art Museum, il MAN, il Museo d’arte della provincia di Nuoro, abbiamo ritenuto doveroso, oggi, lunedì 4 giugno, giorno di avvio della Fase 2 dell’emergenza COVID-19, rendere omaggio alla città che più è stata colpita dell’epidemia di Coronavirus e fare conoscere il suo bel spazio di cultura e museale, il GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.
GAMeC è la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, uno spazio poliedrico dove convivono mostre temporanee, progetti sperimentali dedicati alle collezioni e attività di mediazione, integrazione e didattica per le diverse fasce di pubblico.
La GAMeC ha sede negli spazi dell’Ex Monastero delle Dimesse e delle Servite, edificio quattrocentesco – ristrutturato alla fine degli anni Novanta da Vittorio Gregotti – situato nella storica Piazza Carrara, cuore pulsante del polo museale bergamasco, dove hanno sede anche la Pinacoteca dell’Accademia Carrara e la Scuola d’arte.
Inaugurato nel 1991 per volontà del Comune di Bergamo, il museo opera dal 2000 attraverso l’Associazione per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, che ha quali soci fondatori il Comune di Bergamo e TenarisDalmine e quali sostenitori la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, Bonaldi Motori e Carvico S.p.A.
La storia della collezione della GAMeC si muove nel solco della grande tradizione del mecenatismo bergamasco. Si tratta infatti di una raccolta di circa 3000 opere d’arte, dai primi del Novecento ai giorni nostri, donate alla città da collezionisti privati oppure acquisite attraverso fondi e premi.
I lavori sono visibili a rotazione all’interno degli spazi espositivi, di volta in volta presentati al pubblico secondo criteri differenti, con percorsi sia tematici sia dedicati a singole personalità o movimenti.
I nuclei principali sono la Raccolta Spajani, composta da un gruppo di quaranta opere di grandi autori del Novecento, tra cui Balla, Boccioni, de Chirico, Kandinskij, Morandi e altri, la Collezione Manzù, donata dallo scultore alla città di Bergamo e la Raccolta Stucchi, centrata sugli anni Cinquanta e Sessanta, con particolare riferimento ai maestri dell’Informale: Burri, Fautrier, Hartung e altri.
A questi si aggiungono le opere entrate nella collezione dell’Accademia Carrara. Il patrimonio della GAMeC si completa con la raccolta di medaglie donate da Vittorio Lorioli, l’archivio Nino Zucchelli e la Raccolta Fotografica Lanfranco Colombo.
La GAMeC ha attivato numerose iniziative nel periodo del lock down Covid-2019, come Radio GAMeC e la raccolta fondi per il Fondo Mutuo Soccorso istituito dal Comune di Bergamo.