NFT – Noisy flowing thoughts
Inaugurazione 16 giugno alle 18 al Circolo degli Artisti di Torino, corso San Maurizio, 6
Torino
Dal 16 al 23 giugno visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.30
Stampe cianotipiche di Tteus Chiba, con installazioni di Ennio Bertrand e testi di Ivan Fassio, a cura di Laura Callari.
Nell’ambito del Festival Bloomsday Torino, a cura di Laura Callari e Andrea Cavallo, dedicato all’Ulisse di James Joyce e al flusso di coscienza, una mostra di Coscienza Collettiva Continua, che si confronta con il mondo intangibile del pensiero, fino a trasformarsi in azione.
NFT – Noisy flowing thoughts racconta del flusso tumultuoso dei pensieri indicibili, che portano al bisogno concreto e feroce della materia, votata al contatto, al possesso e alla violenza.
Un’esposizione che mette in comunicazione le cianotipie di Tteus Chiba, le installazioni in libero flusso di Ennio Bertrand e i testi di poesia fluida di Ivan Fassio.
Ivan Fassio sul flusso di coscienza
Contemplare il mio aspetto, dall’alto dei miei occhi, e farmi specchio di me stesso, chinando il capo verso terra, scendendo fino ai piedi. Prendere coscienza di non possedermi mai, ma di riformularmi autenticamente: un tutt’uno fisico, simbolico e mentale. Abolire ogni speculazione ed affidarmi ai sensi e al flusso dei pensieri, presentandomi alle moltitudini che dimorano in me, salutando soddisfatto le infinite e continue possibilità di cambiamento, vedendomi divenire alterità: mutante meccanismo di significazione.
Per entrare in questo circolo vizioso, soltanto un sogno poteva estraniarmi così tanto. Sconosciuto a me stesso, nel sonno, germogliavo bulbi dalla cornea, viravo imbarcazioni sulla bile, applicavo una sirena assordante sul mio tatto. Appendendo tre gocce di rugiada alle mie orecchie, stappando la materia cerebrale dall’imboccatura del torace, obbligandomi a nuotare in una vasca troppo stretta, mi immergevo nel mio corpo e, come un pesce fuor dall’acqua, dilatavo incredulo le branchie, nell’affannosa ricerca del mio sangue…
Le orme blu di Tteus Chiba
Una collezione di cianotipie realizzate in una settimana partendo da immagini raccolte da libri, da internet da vecchie fotografie o da oggetti di uso quotidiano come gli strumenti di lavoro dell’artista, foglie raccolte durante passeggiate e scarabocchi — frammenti di vita e di pensieri. Il tutto è stato totalmente improvvisato sperimentando con le pennellate e con la disposizione grafica dei soggetti. La collezione farà parte, in futuro, di un’opera d’arte in divenire, in cui le immagini che ne fanno parte saranno elaborate da un’intelligenza artificiale che partendo da esse creerà nuove immagini, come in una rielaborazione onirica del flusso di coscienza dell’artista.
Ennio Bertand sulla sua installazione
Un’interazione mai fatta. le foto sono dei bersagli da colpire/uccidere con la pistola ad elastici saranno appesi ad un filo di nylon. È il mio flusso di coscienza irritato e omicida verso JJ prolisso incomprensibile irritante verso la figlia implacabile egoista noioso e mi permetto di avere la coscienza sossopra e invece voglio sogni tranquilli lineari chiari e semplici come un manga a colori con bei disegni fatti con mano ferma con piccoli pennini a china nera e grigia acquerellati e non colorati con un banale computer a campiture automatiche voglio un manga cheracconti d’Irlanda senza religioni in guerra di ragazze con occhi verdi e capelli intonati che camminino per le pagine illustrate altezzose e sbirciate da occhi silenziosi di desiderio…