Omaggio a Emilio Prini

Emilio Prini alla Fondazione Merz

Alla Fondazione Merz fino al 9 febbraio

Ultimi giorni per ammirare a Torino, presso la Fondazione Merz, oltre quaranta opere dell’artista contemporaneo Emilio Prini (Stresa, 1943- Roma, 2016).

Un percorso espositivo che si sviluppa nella negazione e nell’annullamento dell’opera stessa, analizzando il binomio vuoto pieno, esaltando la standardizzazione dell’oggetto e della misura nella contrapposizione tra visibile ed invisibile in un viaggio tra fotografia, scrittura e testi sonori.

La mostra è promossa dalla Fondazione Merz, in collaborazione con l’Archivio Emilio Prini, e costituisce un omaggio doveroso ad un artista spesso discusso, sfuggente, ma allo stesso tempo geniale, ironico, autentico ed altamente provocatore. Un artista che rappresenta ed incarna nelle sue opere il valore dell’Arte povera, uno dei movimenti artistici maggiormente connessi con il contesto politico e sociale della seconda metà del XX secolo.

L’allestimento, a cura di Beatrice Merz e Timotea Prini, raccoglie opere uniche e di pregio come Autoritratto (1968) e Perimetro misura a studio (1968), opere scultoree che invitano a riflettere sul concetto di standardizzazione della materia. Non solo arte scultorea. Anche la fotografia e le arti figurative vengono celebrate dall’artista attraverso opere come Vetrina (1975) o le oltre 40.000 foto di Film Tv, 5 min. (1969), fino ad arrivare al più recente progetto La pimpa Il vuoto (2008), opera dedicata al celebre fumetto di Altan.

Le opere provengono dalla collezione della famiglia Prini, da collezioni private e da prestiti di istituzioni pubbliche, tra cui il Kunstmuseum Liechtenstein di Vaduz ed il Masi di Lugano

L’intera mostra costituisce un tributo alla vita ed alla creatività dell’artista che viene oltre modo esaltata anche da un’ampia documentazione inedita d’archivio attraverso scatti fotografici, appunti, bozze e numerosi schizzi.