Proseguono le video interviste di SOUNDSCAPES, con il musicista francese Louis Sclavis

Per SOUNDSCAPES #37 – FILES – ROAD TO TORINO JAZZ FESTIVAL – a cura di Marco Aruga, Louis Sclavis “Nel vortice della musica”

Lo si dice per la sparizione delle api: è un sintomo preoccupante, per l’equilibrio generale, e perché testimonia di una immissione di veleni nell’ambiente tale da impedire l’espletamento della loro funzione di impollinatrici. Debbo ammettere che ho pensato a questo fenomeno, leggendo un’intervista recentemente rilasciata ad Alberto Bazzurro di Musica Jazz da parte di Louis Sclavis, il musicista francese. Parla di “catastrofe annunciata” per la riduzione degli interscambi musicali tra musicisti europei, e dei legami che da essi nascono.

La funzione poetica e fragile degli artisti, dei musicisti in questo caso, come operai costruttori del tessuto connettivo umano comune, oltre le convenzioni, le divisioni, le differenze, mi appare chiara. Preoccuparsi che non si possa svolgere nelle migliori condizioni è doveroso: abbiamo “generazioni Erasmus” che annodano esperienze, rapporti e legami in giro per l’Europa, ed è giusto pensare che i musicisti siano sempre stati così, in anticipo, impollinatori del dialogo possibile, e messaggeri di una “felicità portatile”, nascosta nella custodia del loro strumento.

Quella di Louis Sclavis ha la forma di un sax, o di un clarinetto, qualche volta è più lunga ad accogliere un clarinetto basso, a cui dedica sempre maggiori attenzioni, sino quasi a farne un “trade mark”.

Il suono del musicista francese è molto personale, e tale è la sua ricerca, guidata però dal suo rapporto con l’esterno, pronta a raccogliere stimoli — anche di musiche popolari ed antiche, e suggestioni classiche — facendosi trasportare da essi e dall’istinto, nel vortice dinamico della musica, spontaneo e vissuto.

Significativo è il suo lavoro per il cinema, avendo lavorato con Bertrand Tavernier e Amos Gitai, tra gli altri, registi particolarmente sensibili al ruolo della musica nell’opera cinematografica. Uno dei progetti in corso di Sclavis è quel trio clarinetto/violoncello/violino che lo vede accompagnarsi ai sodali di lungo corso Dominique Pifarély e Vincent Courtois: strumenti super classici, qui liberati da costrizioni, ma raccolti in un ensemble di grande compattezza e fluidità espressiva, a seguito della grande esperienza comune.

Ma la porta è aperta: enumeriamo collaborazioni con Craig Taborn, Giovanni Guidi, Magic Malik, Benjamin Moussay, Gilles Coronado, Michel Portal, Ernst Reijseger, … con l’ispirazione che nasce da vecchi e nuovi incontri, e progetti condivisi, per crescere insieme a loro.

Louis Sclavis è stato uno degli ospiti dell’edizione 2018 di TJF – Torino Jazz Festival.

[per info: http://www.torinojazzfestival.it]

Link

Louis Sclavis : “My Favorite Things” (The Sound of Music cover) – ARTE Concert – 2019

https://www.youtube.com/watch?v=675aCCVmhqo

Louis Sclavis – Live @ Festival A Vaulx Jazz – 2019

https://www.youtube.com/watch?v=E9y-7gTntLs

Louis Sclavis – Silk Quartet – “L’homme sud” – le Triton – 2014

https://www.youtube.com/watch?v=fwSh9Cjx1Xo

Louis Sclavis Quartet – Divinazione moderna I & II – live in Berlin, Germany – JazzFest 2003

https://www.youtube.com/watch?v=WqvFuyvW1h4

 

Per altri servizi, interviste e videointerviste di Marco Aruga, potete inserire la parola chiave “aruga” nella pagina di ricerca [search] in altro a destra, o visitare le playlist di Artscapes [https://youtube.com/playlist?list=PLTex8wGlfxcLgjt3fRa-vdEbDUvMvK5PO] e Soundscapes [https://youtube.com/playlist?list=PLTex8wGlfxcLke0GI1NJ1Ke9I9EJbgVT2] nella pagina di Youtube dedicata a ContemporaryArt Torino Piemonte [https://www.youtube.com/user/BlogContemporary]