Solo Exhibition di Elodie Lorraine da Muta Arte

Fino al 17 luglio, è visitabile, presso gli spazi di MUTA Arte (via Palazzo di Città 8/d) l’ultimo lavoro di Elodie Lorraine.
Gli spiriti del passato convivono nell’anima, mondo a sé stante che si è cercato di rendere tangibile attraverso rituali che scavallassero il confine tra mente e corpo. L’eredità che si raccoglie dallo stes- so baule (l’antico) è libera, genuina; gratta via dall’Uomo Contemporaneo gli strati di pelle superfi- ciali per renderlo di nuovo indistinguibile da ciò che l’ha preceduto. E la libertà di scegliere di ap- partenere al Mondo fa sì che ci sia una continua evoluzione nell’immaginario collettivo, che si pla- sma unendo i punti della rete che abbraccia l’intera Umanità dal momento della sua nascita.
Cultura Materiale rappresenta lo sforzo di regalare armonia ai contrasti delle diverse influenze che convergono nell’interiorità di un unico individuo, ricalcando il bisogno ancestrale del creare bellez- za come elemento, non solo utile ma indispensabile, per la società.
È una collezione fatta di strati, roccia sedimentaria che assorbe il peso delle ere in movimento e del loro susseguirsi continuo. Attraverso l’ispirazione immaginifica che attinge dalla parte più profonda del sé, in cui i concetti sono accenni di colori e luce, E.Lorraine — affascinata dall’antico principato armeno Urartu, la cui architettura (spessa, pesante, meno bella delle altre) esprime il dovere di resi- stere, di non sparire — può iniziare a riconoscersi, a mettere in ordine il proprio trascorso e a porre le basi di un éthnos fortemente personale e individuale.
La Cultura che diventa Oggetto si colora, in questo frangente, della terra fertile: il marrone come principio di vita, come presagio di un germoglio ancora embrione pronto a fare capolino in un mon- do capace di accoglierlo.
Il movimento immediatamente successivo, ramificazione di Cultura Materiale, si concretizza in Cenotafio: l’impossibilità di ricorrere ai rituali canonizzati costringe l’Artista a crearne di nuovi, in modo da colmare un vuoto di cui l’anima risentirà per sempre. «Un lutto è sufficiente per sconvol- gere la vita di chiunque.» E il lutto del padre, figura divinizzata nel corso della storia, è ancora più forte quando non si può espiare attraverso una sepoltura. Cenotafio è l’enorme atto d’amore di una figlia che ridà dignità alla morte affinché concluda il proprio ciclo, chiudendosi attorno una tomba senza corpo che permetta di andare avanti nella vita scandita a ritmo di momenti di passaggio.
Il bisogno catartico di seppellire il passato (per farlo riverberare nel presente) è rappresentato dal rosso, colore che E.Lorraine dedica alla morte.
Questa collezione non è solo pensata per i defunti ma anche, e forse soprattutto, per chi ancora li piange. Getta le basi per un nuovo modo di affrontare la cultura e i riti che da essa scaturiscono, ri- pensarli in una chiave di cui tutti, a loro modo, possano essere proprietari.(testo introduttivo di Alice Marturano)