SOUNDSCAPES: l’intervista a due con David Friesen e Glen Moore

Per SOUNDSCAPES #49 – FILES  – a cura di Marco Aruga, David Friesen e Glen Moore “Bass Duo”

É un incontro periodico, tra vecchi amici. É diventato più stretto, in questi anni. Sono le sensibilità di due tra i più interessanti contrabbassisti jazz ad incrociarsi, a legare a doppio filo due grandi esperienze.

Glen Moore ha legato indissolubilmente il suo nome a quello degli Oregon, gruppo musicale estremamente longevo, dal quale si è recentemente separato, dopo aver trascorso con loro – sin dagli esordi – qualcosa come oltre 40 anni di carriera. É tra gli autori quindi di quei suoni tra jazz “da camera”, influenze classiche e folk che hanno caratterizzato il gruppo statunitense.

Il dinoccolato motore ritmico, caldo ed antico – il “legno” data diciottesimo secolo – che ha trovato tra l’altro sulla sua strada anche musicisti come Rabih Abou-Khalil, Jim Pepper, Paul Bley, Dave Holland e Larry Coryell.

David Friesen non si è mai sottratto agli stimoli che gli provenivano dal collaborare in numerosi contesti musicali, mettendo a punto direttamente numerosi progetti, e cercando nel contempo di esplorare a fondo le possibilità espressive del suo strumento, anche con l’ausilio – in “tempo reale” – di tecniche digitali di riproduzione del suono, oltre che accostando ad esso l’uso di altri strumenti, a fiato o a corda.

Un talento prolifico, che sfugge ad un semplice inquadramento, che ha suonato con i grandi del jazz, e che – da solo e in “solo” – è in grado di sfoderare i suoni di una “piccola orchestra”

É un progetto il loro, quindi, che sa persino un po’ di azzardo – in primo piano due strumenti che di solito lavorano sullo sfondo – se non fosse che poggia su solide basi, e su vene compositive originali che hanno nel tempo dato buona prova di sé.

Ed è anche l’occasione, visti i mezzi in campo, per svincolare i loro strumenti dal loro ruolo subalterno – in compagnia di un pianoforte con il quale ambedue i musicisti si misurano – valorizzandone le possibilità in un contesto che gioca sull’equilibrio dei simili e degli opposti, in un gioco a due dalle numerose ed insospettabili sfumature, che mette in gioco l’indiscutibile versatilità e virtuosità dei due musicisti.

D.: Come è accaduto che avete deciso di unire le vostre due ampie esperienze? Qual è il vostro obiettivo con questo progetto?

R.: [David] Ho incontrato Glen circa 50 anni fa … e da allora abbiamo una relazione artistica continua. Abbiamo prodotto alcuni album insieme, abbiamo sempre suonato insieme con continuità in questi anni… Abbiamo fatto alcuni tour e riteniamo che sia venuto il momento giusto per suonare ancora di più insieme. L’obiettivo è quello di … pagare le bollette! [ridono] Entrambi amiamo il nostro strumento, il contrabbasso, ma questo progetto, dato che entrambi suoniamo anche il piano, ci da la possibilità di suonarlo. Il fatto di non avere una batteria, ci permette poi di ascoltarci l’un l’altro molto bene, e interagire al meglio.

D.: Questo progetto ha una relazione con le vostre passate esperienze comuni, e mette in comune nuove cose?

R.: [Glen] Ci sono cose nuove e cose vecchie. Abbiamo una relazione di lunga data, legata a numerose registrazioni, ed abbiamo definito un accordo in merito: ci piace dire che registriamo insieme qualcosa ogni 20 anni, sia che ne abbiamo bisogno … che no! [ridono]

D.: Entrambi avete viaggiato molto, con il vostro grande bagaglio musicale – sia fisico che virtuale -. Ci sono luoghi nei quali vi trovate più a vostro agio nel proporre la vostra musica, ed altri nei quali sentite che qualcosa di nuovo sta accadendo nel campo musicale?

R.: [David] E’ sempre bello suonare per persone che … ascoltano! In questi casi nasce una vera comunicazione, c’è qualcosa che accade allora tra noi e il nostro pubblico, che è più grande della musica stessa. La musica deve servire la gente, deve darle speranza, coraggio, … non serve per la “gloria personale”. Quando le persone ascoltano, c’è comunicazione, non solo tra gli artisti. Ma è anche il motivo per cui mi piace tanto suonare con Glen, perché è un grande ascoltatore, di tutto quello che faccio. Quando suono la mia parte, e sento Glen intervenire, mi accorgo di questa sua capacità di ascolto, la riconosco, nasce questo flusso reciproco di idee, che vanno dall’uno all’altro. E il pubblico ne è coinvolto, creando qualcosa di … magnifico!

D.: Ho sentito qualcuno che parlava dell’arte di ascoltare, dicendo molto semplicemente che si trattava dell’unico mezzo per imparare qualcosa. Parlando si dicono solo cose che si conoscono, ma se ascolti hai la possibilità di capire qualcosa di nuovo.  Penso che entrambi abbiate una significativa esperienza di insegnamento. Come descrivereste questa esperienza? Quali sono le motivazioni principali connesse a questo impegno?

R.: [Glen] Ti direi di un’esperienza che abbiamo avuto in Arizona, con studenti di ogni età. Si trattava del primo caso in cui abbiamo insegnato insieme. Penso di poter parlare a nome mio e di David: anche in questo caso, ascoltare gli studenti, e suonare insieme a loro, porta sempre ad imparare qualcosa.

D.: “Jazz” è solo una parola. Ma proviamo a descriverlo: riguarda la libertà? Il condividere la bellezza? la necessità di un contatto?

R.: [David] Il Jazz offre innanzitutto una piattaforma, sulla quale è possibile improvvisare. Negli ultimi tempi, per me, è qualcosa che mi permette di distogliere l’attenzione da me stesso, di ascoltare e di trasformare creativamente quello che sento. É la base per costruire senza regole, che non sia quelle degli accordi. Nel processo creativo si può sperimentare, si può giocare con gli elementi oggetto delle composizioni, non si corre il rischio di disapprovazioni, tutto scorre fluido, e si giunge ad ottenere – direi – la libertà di star bene con sé stessi.

LINK

Il sito di David Friesen

http://www.davidfriesen.net/

The Music of David Friesen – Glen Moore

https://www.youtube.com/watch?v=EHQLYRiNp-E

David Friesen – Glen Moore – “The Bactrian” – Prague – European Tour 2015

https://www.youtube.com/watch?v=NTmKKJheb1s

David Friesen – Lament For The Lost / Procession – Solo Bass

https://www.youtube.com/watch?v=t_sF88PW0Qo

David Friesen’s Hemage Bass – History of creation

https://www.youtube.com/watch?v=IhoOF_26eRw

David Friesen – Solo Bass

https://www.youtube.com/watch?v=X1tnv2WGOs8

A Neon Jazz Interview with Legendary Jazz Bassist David Friesen” – Audio

https://www.youtube.com/watch?v=xuRfBJy3-P8

Oregon – Icarus – Live in Portland – 1979

https://www.youtube.com/watch?v=fObyS7k5560

Rob Scheps and Glen Moore on Bright Moments!

https://www.youtube.com/watch?v=cGO09E9U6TY

 

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