“Tempesta” di Hilario Isola alla Reggia di Venaria

Mercoledì 16 febbraio, alle 17, alla Reggia di Venaria, si svolge la presentazione dell’opera di Hilario Isola, “Tempesta”.

Con Hilario Isola e il direttore della Reggia, Guido Curto

Gratuito. Prenotazione obbligatoria su www.lavenaria.it

Sta per giungere a conclusione la grande mostra “Una infinita bellezza. Il paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea”, allestita nell’immensa Citroniera juvarriana della Reggia di Venaria fino al 27 febbraio prossimo.

Come ultimo atto di questa rassegna, che riunisce oltre 250 opere provenienti da un centinaio d’istituzione museali e collezioni private italiane, il direttore della Reggia di Venaria, prof. Guido Curto, nel suo ruolo anche di curatore della sezione contemporanea della mostra, ha voluto inserire proprio all’inizio del percorso espositivo una nuova opera d’arte, realizzata per l’occasione dall’artista Hilario Isola (nato nel 1976 a Torino dove viene e lavora). Un’insolita e seducente “Tempesta” con fulmini, raffigurata assemblando tanti sottili reti, di quelle usate per la protezione dei frutteti dalla grandine; un quadro costruito sovrapponendo quei fili di plastica intrecciata, disponendoli uno sull’altro in modo da creare l’immagine grafica di un campo di grano, sul quale cadono fulmini dall’alto nel corso di una tempesta.

L’opera si rivela fortemente emblematica per l’esposizione che l’accoglie, essendo la mostra nata con l’intento di portare il pubblico non solo ad apprezzare l’infinita bellezza del paesaggio italiano, ma anche con la volontà di farlo riflettere sui rischi che corre oggi la Natura, aggredita com’è da tante, troppe attività umane, che generano un pericoloso climate change dovuto all’inquinamento atmosferico e all’eccesso di cementificazione e industrializzazione.

L’intento dell’opera è altresì quella di denunciare le pratiche di certa sedicente agricoltura biologica, che in verità comporta e apporta forti rischi di contaminazione e abbrutimento estetico delle nostre campagne: è proprio questa la denuncia che emerge dai lavori di Isola.

Hilario Isola, Tempesta, 2022 reti antigrandine cucite a mano, cm 300×200

L’opera fa parte della serie “Rurale”, realizzata dall’artista nel corso degli ultimi due anni come riflessione sulle relazioni tra natura, mondo agricolo e nuove tecnologie. Partendo da un’analisi di come l’agricoltura contemporanea ha profondamente modificato il paesaggio attraverso metodi sempre più invasivi di sfruttamento e colonizzazione, Hilario Isola ha trasformato alcuni dei nuovi materiali dell’agricoltura contemporanea in strumenti della creazione artistica e del pensiero critico. Le reti antigrandine, assemblate a strati, modellate e sovrapposte l’una sull’altra, si sono trasformate in immagini ibride, a metà strada tra incisione, pittura e scultura, leggere e tridimensionali. Stesso principio di stracciamento ha guidato la realizzazione dei brevi video che introducono all’opera, dove centrali a biogas, serre di ultima generazione e reti plastiche sospese sulle coltivazioni diventano occasione di azioni performative rurali e sperimentazione sonora.
Un lavoro assolutamente etereo, ma dalle pesanti ricadute critiche e politiche.

Ulteriori opere di Hilario Isola sono attualmente in esposizione presso la galleria Guido Costa Project in via Mazzini 41 a Torino, con una mostra personale dell’artista in corso fino a marzo.