Contemporaryart Torino Piemonte porta nel mese di agosto 2022 alla scoperta dei principali musei d’arte contemporanea.
A Milano andiamo a visitare il Museo del Novecento, all’interno del Palazzo dell’Arengario in piazza del Duomo, che ospita una collezione di oltre quattromila opere di arte italiana del XX secolo.
Il museo – inaugurato al pubblico il 6 dicembre 2010 – nasce con l’intento di diffondere la conoscenza dell’arte del Novecento e di consentire una migliore e più ampia visione delle collezioni che Milano ha ereditato nel tempo. Accanto all’attività espositiva, il museo è impegnato nell’opera di conservazione, studio e promozione del patrimonio culturale e artistico italiano del XX secolo con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico ampio e trasversale.
Proiettato verso la città, il museo si snoda intorno a più fulcri. La Collezione Permanente che si sviluppa in un percorso cronologico, con un alternarsi di sale collettive e monografiche. La grande rampa a spirale all’interno della struttura che introduce alla visita con il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. Il bookshop e il ristorante come luoghi di incontro. Il Neon di Lucio Fontana come abbraccio finale alla città.
La Collezione prende avvio con un omaggio alle Avanguardie Internazionali, con dipinti d’inizio secolo di Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Klee, Vasilij Kandinskij e Amedeo Modigliani. L’allestimento prosegue con il Futurismo, rappresentato da un nucleo di opere unico al mondo, con Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Gino Severini, Carlo Carrà, Ardengo Soffici. Gli anni Venti e Trenta, tra Novecento e Astrattismo, si sviluppano e completano attraverso una sequenza di “isole” monografiche dedicate a Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Arturo Martini e Fausto Melotti. A Marino Marini è destinato uno spazio proprio, che mira a fornire uno scorcio della ricca e variegata produzione dell’artista.
Al terzo piano si trova una sala dedicata alle opere informali dei maggiori maestri italiani: Alberto Burri, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi, Gastone Novelli, Tancredi, Carla Accardi, Osvaldo Licini. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono protagonisti di una sala allestita con opere di Piero Manzoni e degli artisti di Azimuth, da Enrico Castellani ad Agostino Bonalumi. A Lucio Fontana è dedicato l’intero ultimo piano dell’Arengario. Sala Fontana è stata progettata come un’opera ambientale immersiva per accogliere il grande soffitto del 1956, proveniente dall’Hotel del Golfo dell’Isola d’Elba e concesso in deposito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Neon di proprietà della Fondazione Fontana e i Concetti spaziali degli anni Cinquanta.
Attraverso la passerella sospesa, che collega il museo a Palazzo Reale, si accede alla sezione conclusiva, che affronta il periodo compreso tra i primi anni Sessanta e i primi anni Ottanta. Dall’Arte Cinetica e Programmata si giunge alle esperienze Pop e ai dipinti analitici, mentre l’arte concettuale è rappresentata nelle sue declinazioni italiane e internazionali.
Il percorso prosegue con la sala dedicata a Luciano Fabro, per poi dispiegarsi in una riflessione sulla nascita dell’installazione attraverso le opere di artisti quali Jannis Kounellis, Eliseo Mattiacci e Amalia Del Ponte; si chiude infine sulle soglie degli anni Ottanta con Mimmo Paladino, Nunzio Di Stefano, Paolo Icaro, Giuseppe Spagnulo e Alighiero Boetti.