Videointervista a Gillian Crampton Smith, protagonista, domenica 15 novembre, in un incontro a Biennale tecnologia

Gillian Crampton Smith

ARTSCAPES #22, Gillian Crampton Smith, “First man, then machine”,  video-intervista a cura di Marco Aruga

Videointervista a Gillian Crampton Smith, a cura di Marco Aruga

Prendiamo di peso il claim di una pubblicità della Honda di qualche tempo fa, per titolare queste note, e per introdurre Gillian Crampton Smith, figura di riferimento nell’ambito dell’interaction design.

La casa giapponese produttrice di automobili, motociclette e – in senso lato – di tecnologia, voleva rimarcare la funzione di quest’ultima, come ancillare rispetto alle esigenze dell’uomo, pronta ad alleviare le sue fatiche, ed a schiudergli nuove possibilità, per suo tramite. Definire il viaggio delle tecnoscienze come orientato verso l’antropocentrismo può essere certamente appropriato, sono pur sempre gli uomini a crearle, ma è altrettanto vero che è difficile dare una nozione unitaria o precisa di quelle che sono le esigenze dell’uomo, e che – esempi ce ne sono proprio tanti – le tecnologie sembra ci siano spesso sfuggite di mano nelle loro manifestazioni, o sono rimaste lontane dalle possibilità di comune comprensione, nel loro sviluppo e nelle loro prospettive.

Una divaricazione di fatto, che è accelerata dalla progressione esponenziale dello sviluppo tecnologico, tra chi dovrebbe giovarsi di esso, ed i trend di crescita. Ma perché non risulti essere un privilegio per pochi, od uno strumento per alcuni, molti si sono adoperati per chiudere questo iato, per “rendere disponibili” i benefici indubbi che sorgono da queste “opere dell’ingegno”, e dalle loro applicazioni, in particolare in capo informatico.

È sorto così l’interaction design, “diaframma” tra uomo e tecnologie, volto a rendere semplice, produttivo e piacevole l’uso delle seconde. Da qui, il grande valore della vasta riflessione alla base di questa disciplina, che si impegna – in grande e piccola scala – a sondare questa interazione, a correggere eventualmente i difetti di progettazione che la limitano, e a proporre soluzioni che tengano conto in prima istanza delle esigenze dell’utenza.

Gillian Crampton Smith si è giovata della sua vasta formazione, che include Storia e Filosofia oltre che Design Grafico e Tipografia, per giungere poi a dirigere corsi “seminali” sull’interaction design presso la St. Martin’s School of Art di Londra e, più tardi, al Royal College of Art, dove fondò il Dipartimento di “Computer Related Design” (definito più tardi Interaction Design).

Nel 2000 fu nominata la prima Direttrice dell’Interaction Design Institute Ivrea, costituito da Telecom Italia e Olivetti quale istituzione di ricerca ed insegnamento avanzato su questi campi, per poi istituire, con Philip Tabor, il corso di Laurea Magistrale di Interaction Design nel Master di Comunicazione Visuale e Multimediale all’Università Iuav di Venezia, parallelamente ad attività di consulenza per enti privati ed istituzioni di grande rilievo internazionale, ottenendo anche importanti riconoscimenti, tra essi il “Sigchi Lifetime in Practice Award”.

È quindi una fortuna ed un piacere poter brevemente discorrere con lei su questi temi.

Il Circolo del Design, diretto da Sara Fortunati, cura – nell’ambito del programma di Biennale Tecnologia 2020, intitolato “Tecnologia è umanità” – l’incontro con Gillian Crampton Smith, Franco Debenedetti, Barbara Ghella e Jan-Christoph Zoels, moderato da Pier Paolo Peruccio, sul tema “Avanguardia a Ivrea: l’Interaction Design Institute” [www.biennaletecnologia.it / Canale Online Atena / Domenica 15 novembre 2020 – h. 15:00]

 

LINK:

Il sito del Circolo del Design

Il sito di Biennale Tecnologia – “Tecnologia è umanità”

UX Talk – Wonders of interaction – User Experience Design / Corso di Alta Formazione POLI.design – Politecnico di Milano – 2018

Robust, Useful, Delightful | Gillian Crampton Smith at MozFest – 2018

Gillian Crampton Smith – Academic and Interaction Design Pioneer – School of Visual Arts – New York City – Office of Learning Technologies – 2017