SOUNDSCAPES #10, Max Casacci “Il suono delle arti, della natura, del mondo”, videointervista a cura di Marco Aruga
Videointervista a Max Casacci, a cura di Marco Aruga, realizzata in occasione della prima edizione del “Festival della Tecnologia”, tenutosi a Torino, a novembre 2019
Ė una visione a 360° della musica, quella che Max Casacci ha messo in atto.
Gli esordi, sull’onda dell’”urgenza” punk, lo vedono anche alle prese con una alchemica sperimentazione di colonne sonore per danza e teatro. Gli anni ’90 si caratterizzano con l’impegno in prima persona come chitarrista in Africa Unite, le radici reggae in Italia, per fondare poi nel 1996 i Subsonica, progetto in fermento sinora, sincretico tra rock ed elettronica, dub e beat più accelerati, in bilico tra fisicità acustica, poetica urbana e sociale, e vertiginosità dei suoni di sintesi.
Ma scorre parallela l’attività di produzione musicale, per numerosi artisti, di diversa ispirazione e provenienza, dal pop alla canzone d’autore, al rock ed ai suoni “indipendenti”.
Sono gli anni ’10 del nuovo millennio a vedere Casacci svolgere con più intensità, e in diverse direzioni, il bandolo della matassa della ricerca musicale. Con Daniele Mana (allora “Vaghe Stelle”) raccoglie la proposta di elaborare la musica per l’edizione 2011 di Glasstress, una rassegna che a Murano — terra di grande tradizione artigiana — si propone di rivitalizzare e fornire nuovi spunti all’arte della lavorazione del vetro, col contributo di artisti anche lontani dall’alveo di riferimento. Gli elementi primi per le composizioni di questo lavoro sono presi campionando i suoni e catturando le suggestioni di una fornace in azione, tra lo stupore dei mastri vetrai.
Una curiosità ed una attitudine che troviamo in un altro lavoro del duo, affiancati questa volta da alcuni tra i più importanti protagonisti del Jazz italiano: Emanuele Cisi come coautore, ospiti Enrico Rava, Flavio Boltro, Gianluca Petrella, Furio Di Castri, che si muovono su una struttura ritmica ideata sulla base dei suoni raccolti dal vivo a Torino, dal multietnico mercato di Porta Palazzo, alle rotative della Stampa, ai suoni dei tram che collegano la città, a quelli di tifo dello stadio.
Max Casacci ha ripreso questa formula nel più recente “Watermemories”, in cui raccoglie, e celebra, i suoni naturali che provengono dall’acqua e del suo fluire nel torrente Cervo, che sfiora la Cittadellarte – Fondazione Pistoletto a Biella.
Sono progetti che testimoniano una sensibilità musicale fuori dall’ordinario, e che sono utili anche a riconsiderare i nostri comuni ambienti sonori, oltre che proporci scenari inediti e peculiari.
Link
Max Casacci – “Watermemories – (Making of) – letter to Michelangelo Pistoletto”
Max Casacci & Hatisuara – Ta’Cenc (Musica di pietra)
Max Casacci & Daniele Mana – “Glasstress”
Max Casacci & Daniele Mana – “Glasstress” (Docufilm)
Max Casacci e Daniele Mana + Cisi – “Porta Palazzo”
Max Casacci e Daniele Mana + Cisi – “The City” – (Docufilm)