SOUNDSCAPES #18, ROAD TO TORINO JAZZ FESTIVAL, Vijay Iyer “Molteplicità ed equilibrio”, videointervista a cura di Marco Aruga
Videointervista a Vijay Iyer, a cura di Marco Aruga.
Lo abbiamo incontrato al Teatro Franco Parenti, di Milano, ospite della rassegna “Pianisti di altri mondi – Dal jazz alle sonorità contemporanee”, curata da Gianni Morelenbaum Gualberto.
Una fusione fredda tra elementi diversi: la moderna improvvisazione, l’esplorazione del linguaggio della musica afroamericana, il piacere della sperimentazione, gli echi di tradizioni musicali lontane.
Fredda, perché la pensiamo pensata, ragionata sulla scorta delle molteplici esperienze musicali vissute, legata gli atout tutti personali del nostro ospite, ma in realtà è accompagnata da interessi diversi, curiosità intense, impulsi innovativi, ed uno sguardo tagliente e profondo sulle possibilità sue, e della sua musica.
Vijay Iyer è stato giovane promessa della matematica, ma la passione musicale, che curava in parallelo, ha poi preso il sopravvento, non prima di aver coniugato i due filoni, quello musicale e quello scientifico, in un dottorato di ricerca, in studi di approfondimento del linguaggio musicale, sino all’attuale impegno cattedratico ad Harvard.
Quello sguardo duplice per la musica – da dentro e da fuori – ritengo lo abbia portato a voler esplorare ogni aspetto, ogni “faccia del diamante”: ed è infatti, oltre che compositore e musicista, produttore e docente, improvvisatore e scrittore. Ed ancora, a livello performativo e compositivo, a misurarsi con il solo ma anche con la forma orchestra, anche se è maggiormente famoso per i suoi lavori in trio con Marcus Gilmore e Stephan Crum, e per le collaborazioni con il sassofonista Rudresh Mahantappa, o a lanciarsi nell’impegno per musiche per la danza ed installazioni video, o film. Punteggino inoltre significativamente lo sviluppo della sua carriera i periodici lavori con Mike Ladd, performer e poeta, con cui indugia su temi di riflessione della condizione contemporanea.
Uno sguardo vasto che lo ha portato a raccogliete un’ampia messe di riconoscimenti e di premi, persino al di fuori dei più prestigiosi contest musicali, come quando fu nominato tra le 50 persone di origine indiana più influenti, da GQ India. Ma indipendentemente dalle sue origini familiari, Vijay Iyer è personaggio a tutto tondo del “Nuovo Mondo”, perlomeno di quello che contribuisce a creare con la sua arte: pragmatico e lungimirante, legato all’”oggi ed al futuro”, perché è lì che vivrà la sua musica.
Link
Vijay Iyer presents Ritual Ensemble – 2020
Vijay Iyer Trio – NPR Music Tiny Desk Concert – 2015
Vijay Iyer Trio At Metropolitan Museum of Art – 2015
The Mutations of Vijay Iyer – Chicago Humanities Festival – 2014
Vijay Iyer Trio – JazzBaltica – 2011